Artemisia, una donna appassionata
Ciò che più si ricorda della vita di Artemisia Gentileschi, e che traspare dalla sua arte, è lo stupro subito all’età di 17 anni da un pittore amico del padre.
Oggi molti storici dell’arte vedono nel lavoro di Artemisia un rivivere il suo abuso: “È impossibile ignorare l’eco dell’esperienza personale”, ha scritto la studiosa femminista Mary Garrard nel 1989.
Ma chi era davvero Artemisia? Una vittima che ha rivissuto un evento tragico ed orribile più e più volte? Una succube che proiettò le sue fantasie di vendetta nelle sue tele? O era unicamente un’artista straordinaria che è riuscita a trionfare in un’epoca dominata dal genere maschile?
“Imperterrita” è la definizione che Artemisia dà di se stessa.
È stata una promotrice di successo del proprio lavoro, una madre di quattro figli, la prima donna a dipingere tele di grandi dimensioni storiche e religiose, la prima donna ad essere ammessa all’Accademia dell’Arte e del Disegno di Firenze.